Acquisti collettivi, associazione Free Tuscany tra le protagoniste

Acqusti collettivi, ecco la spesa di gruppo che aiuta a spendere meno e garantirsi cibi di alta qualita'. Sta esplodendo in Italia il fenomeno dei gruppi di acquisto: nel 2009 sono aumentati del 30 per cento, aggregando condomini, piuttosto che colleghi, parenti o gruppi di amici. E' quanto emerge da un recentissimo rapporto sulle abitudini alimentari degli italiani. Nel 2009 si sono contati in Italia 600 gruppi di acquisto solidale (Gas) strutturati, rispetto ai 460 dell'anno precedente. Comprando in forze dal produttore si spunta una convenienza ancora maggiore rispetto al -30% garantito dalla filiera corta e si mettono in dispensa alimenti genuini e di qualita' La Lombardia e' la regione con il maggiore numero di Gas, centosessanta. Seguono distanziate Toscana (84), Piemonte (71), Veneto ed Emilia-Romagna (51 per entrambe).

In realta', accanto a questi gruppi che dispongono di una vera e propria struttura organizzativa, si contano decine di migliaia di iniziative spontanee che 'nascono' e 'muoiono' in continuazione nei palazzi, nei posti di lavoro, nei centri sportivi e ricreativi sulla base di semplici accordi verbali. Si tratta di una tendenza che, soprattutto nelle citta', sta contagiando gli italiani. I consumatori 'consorziati'intendono cosi' garantirsi un volume di acquisto sufficiente ad ottimizzare i costi di trasporto e ad accedere a piu' vantaggiosi canali distributivi. Le modalita' di acquisto in questo caso variano notevolmente e vanno dalla consegna a domicilio, all''adozione' in gruppo di interi animali fino alla raccolta personale del prodotto in campagna sull'albero o negli orti. Esiste anche il fenomeno del pick your own (raccolta diretta in azienda da parte del consumatore), anche se si tratta di attività marginali. Anche gli accordi del gruppo di acquisto con i produttori sono differenti e possono prevedere la consegna settimanale del prodotto oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attraverso internet ma anche tramite abbonamento, con l'offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento anticipato.

In Toscana, abbiamo poi Free Tuscany, un'associazione di promozione sociale, che sta portando avanti con il proprio GAS, un percorso in cui gli acquisti collettivi si incontrano in un locale conviviale ( Bio Cafè che si trova nel centro storico di Lucignano provincia di Arezzo www.biocafe.it)

Free Tuscany porta avanti il concetto della bio spesa settimanale, mentre altre realtà si limitano alla distribuzione di cassette di ortofrutta e altri prodotti a cadenza bisettimanale o mensile. Il funzionamento del gruppo d'acquisto e' semplice.

Di solito i partecipanti al gruppo ricevono una e-mail di "programmazione d'ordine" e partecipano all'acquisto collettivo, con ritiro in luoghi prestabiliti. L'ordine cumulativo viene poi trasmesso al produttore e, al momento della consegna (i prodotti di solito vengono recapitati ad un unico referente che poi provvede a smistarli), si effettua il pagamento.

"Fare economia solidale, siginifica creare valore sia per le imprese agricole e produttori, sia per i consumatori" - rileva il presidente di Free Tuscany Fabrizio Pierini - "Inoltre e' anche una occasione far conoscere i prodotti da agricoltura biologica e biodinamica, riscoprendo sapori ormai appiattiti da logiche industriali, che poco o nulla hanno a che vedere con l'obiettivo primario della nostra associazione: diffondere un nuovo stile di vita da noi definito bio style".

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