Cordofoni: una grande e antica famiglia di strumenti musicali
I cordofoni, tra i più antichi tipi di strumenti inventati dall’uomo, si dividono in diversi sottogruppi di strumenti musicali.
Quando pensiamo ad uno strumento a corde il primo che ci viene in mente è probabilmente la chitarra classica, ma la famiglia dei cordofoni comprende moltissimi altri strumenti, dal contrabbasso al banjo.
Oltre ad essere una famiglia numerosa, quella dei cordofoni è anche una famiglia molto antica: i primi strumenti a corda, o perlomeno gli antenati dei cordofoni moderni, venivano utilizzati già nella preistoria. I nostri progenitori avevano inventato il cosiddetto “arco terrestre”, ossia una specie di arco da caccia formato da un bastone elastico e da una corda tesa alle sue estremità (dotato in un secondo momento anche di una cassa armonica, che poteva essere ricavata da noci di cocco svuotate, zucche tagliate a metà e così via), e il “salterio di canna”, che si ricavava dalle canne di bambù, dalle quali venivano staccare delle sottili strisce di scorza. Strumenti a noi più conosciuti, quali l’arpa e la cetra, derivano proprio da questi primi esperimenti musicali effettuati dai nostri progenitori.
Col passare del tempo i popoli del passato affinarono la tecnica per realizzare cordofoni sempre più evoluti, ideando anche degli strumenti utili ad aumentare l’intensità del suono prodotto, come nel caso dei risuonatori. Molti erano i popoli che conoscevano e apprezzavano gli strumenti a corde: dagli egizi, che insieme ai popoli ebraici, a quelli della Mesopotamia, ai greci e ai romani usavano soprattutto arpe, cetre e lire, ai popoli asiatici, che invece usavano altri tipi di cordofoni, quali il k’in a sette corde, il P’i p’a a quattro corde (entrambi di origine cinese), la vina indiana e il sarangì a quattro corde indiano. Da questi strumenti a quelli più simili ai cordofoni in uso oggi, come la chitarra 12 corde e l’ukulele, il passo non è stato così breve: il primo liuto fece la sua comparsa nel 1500, e da questo strumento derivarono poi i vari tipi di mandole, mandolini e così via, mentre la chitarra classica venne inventata solo nel 1800.
Data l’origine antica della famiglia dei cordofoni, e la loro diffusione presso molte diverse popolazioni, non c’è da stupirsi che ci siano molti tipi di sottogruppi di strumenti a corda. In generale i cordofoni possono essere divisi in strumenti a corde strofinate (ad arco), a corde pizzicate e a corde percosse. La categoria degli strumenti a corde strofinate comprende i cordofoni nei quali la vibrazione delle corde è prodotta da un archetto composto da crini di cavallo. Di questa categoria fanno parte strumenti come la viola, il violoncello, il violino e il contrabbasso. Negli strumenti a corde pizzicate, invece, il suono è prodotto pizzicando le corde dello strumento con un plettro o con le dita. È questo il procedimento che caratterizza strumenti quali l’arpa, il banjo, la cetra, il basso, tutti i tipi di chitarra, dalla chitarra folk a quella elettrica, il liuto, il mandolino, l’ukulele e così via. L’ultima categoria, quella degli strumenti a corde percosse, è costituita da strumenti quali il pianoforte, il cembalo e il clavicordo, nei quali le corde vengono fatte vibrare da alcuni martelletti, che solitamente sono azionati da una tastiera.
Il mondo dei cordofoni, arricchito anche da accessori quali il supporto chitarra, è quindi molto ampio ed eterogeneo, oltre che molto antico.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – ottimizzazione HTML
Quando pensiamo ad uno strumento a corde il primo che ci viene in mente è probabilmente la chitarra classica, ma la famiglia dei cordofoni comprende moltissimi altri strumenti, dal contrabbasso al banjo.
Oltre ad essere una famiglia numerosa, quella dei cordofoni è anche una famiglia molto antica: i primi strumenti a corda, o perlomeno gli antenati dei cordofoni moderni, venivano utilizzati già nella preistoria. I nostri progenitori avevano inventato il cosiddetto “arco terrestre”, ossia una specie di arco da caccia formato da un bastone elastico e da una corda tesa alle sue estremità (dotato in un secondo momento anche di una cassa armonica, che poteva essere ricavata da noci di cocco svuotate, zucche tagliate a metà e così via), e il “salterio di canna”, che si ricavava dalle canne di bambù, dalle quali venivano staccare delle sottili strisce di scorza. Strumenti a noi più conosciuti, quali l’arpa e la cetra, derivano proprio da questi primi esperimenti musicali effettuati dai nostri progenitori.
Col passare del tempo i popoli del passato affinarono la tecnica per realizzare cordofoni sempre più evoluti, ideando anche degli strumenti utili ad aumentare l’intensità del suono prodotto, come nel caso dei risuonatori. Molti erano i popoli che conoscevano e apprezzavano gli strumenti a corde: dagli egizi, che insieme ai popoli ebraici, a quelli della Mesopotamia, ai greci e ai romani usavano soprattutto arpe, cetre e lire, ai popoli asiatici, che invece usavano altri tipi di cordofoni, quali il k’in a sette corde, il P’i p’a a quattro corde (entrambi di origine cinese), la vina indiana e il sarangì a quattro corde indiano. Da questi strumenti a quelli più simili ai cordofoni in uso oggi, come la chitarra 12 corde e l’ukulele, il passo non è stato così breve: il primo liuto fece la sua comparsa nel 1500, e da questo strumento derivarono poi i vari tipi di mandole, mandolini e così via, mentre la chitarra classica venne inventata solo nel 1800.
Data l’origine antica della famiglia dei cordofoni, e la loro diffusione presso molte diverse popolazioni, non c’è da stupirsi che ci siano molti tipi di sottogruppi di strumenti a corda. In generale i cordofoni possono essere divisi in strumenti a corde strofinate (ad arco), a corde pizzicate e a corde percosse. La categoria degli strumenti a corde strofinate comprende i cordofoni nei quali la vibrazione delle corde è prodotta da un archetto composto da crini di cavallo. Di questa categoria fanno parte strumenti come la viola, il violoncello, il violino e il contrabbasso. Negli strumenti a corde pizzicate, invece, il suono è prodotto pizzicando le corde dello strumento con un plettro o con le dita. È questo il procedimento che caratterizza strumenti quali l’arpa, il banjo, la cetra, il basso, tutti i tipi di chitarra, dalla chitarra folk a quella elettrica, il liuto, il mandolino, l’ukulele e così via. L’ultima categoria, quella degli strumenti a corde percosse, è costituita da strumenti quali il pianoforte, il cembalo e il clavicordo, nei quali le corde vengono fatte vibrare da alcuni martelletti, che solitamente sono azionati da una tastiera.
Il mondo dei cordofoni, arricchito anche da accessori quali il supporto chitarra, è quindi molto ampio ed eterogeneo, oltre che molto antico.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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